È il momento di sognare, ma il Fiano dei due Sognatori è già una certezza.

E’ a Montefalcione, più precisamente a Contrada Carrani, in un contesto collinare dal suolo calcareo ed argilloso con contaminazioni vulcaniche legate alle eruzioni del Vesuvio.
Le ideali condizioni climatiche sono quelle ideali si combinano con 3 ingredienti fondamentali: delle vigne di proprietà, la passione per il vino ed il sogno di poter realizzare qualcosa di importante. È così che Marianna Mazzariello ed Adriano Tartaglia, rispettivamente marito e moglie, hanno deciso di scommettere sulla loro terra natia con un progetto molto ambizioso, e che guarda dritto al futuro: è così che è nata Tenuta Madre!
La forma esagonale del logo dell’azienda richiama la pianta del loro vigneto, ormai trentennale, in parte produttivo ed in parte in riqualificazione.
Si è iniziato così a lavorare sulla porzione di 1,20 ha coltivata a Fiano e su quella di 0,50 ha di Aglianico (un Taurasi che dovrebbe aver luce nei prossimi due anni), ma già sono in corso dei lavori per portare il vigneto di Fiano ad 1,72 ha, e di aggiungere un altro mezzo ettaro a quello di Aglianico, con l’obbiettivo di produrre 3 Cru: 2 di Fiano ed 1 Taurasi. A questo si aggiunge il talento di un Enologo ed Agronomo campano che ha saputo raccogliere questa nuova sfida con la professionalità che lo contraddistingue, Arturo Erbaggio.
Messi assieme tutti i pezzi del puzzle, con la vendemmia 2019 è nato il Fiano di Avellino I Sognatori, il cui nome fa chiaro riferimento a questa nuova avventura extra-professionale di Marianna ed Adriano.
Si tratta di un Fiano in purezza vinificato per l’80% in acciaio ed il 20% in barrique, dove il vino è rimasto a maturare per 7 mesi prima che le 3933 bottiglie prodotte venissero imbottigliate il 12 Giugno scorso. Il tutto si compie attraverso un accurato lavoro in vigna che culmina nella vendemmia, rigorosamente manuale, seguita da una pressatura soffice; la fermentazione avviene a basse temperature per l’80% in inox e 20% in barrique di rovere e il vino continua poi ad affinare per circa 7 mesi con bâtonnage periodici, che gli conferiranno struttura, corpo e longevità.
Al naso si presenta con grande impatto ed eleganza, profuma di mela golden, di fiori di tiglio, di pompelmo e di erbette di montagna, tra cui emergono dei lievi tocchi di miele di acacia e nocciola ancora fresca. La perfetta dosatura del legno risulta appena percettibile aggiungendo dei sottili profumi tostati. In bocca ha volume, pienezza, ma è fresco e dinamico, con una sottile salinità e un accenno di pepe bianco; chiude con una lunga persistenza. Lussureggiante, profondo, dinamico, pulito, di grandissima energia, avvolgente e freschissimo, la piccola massa che è passata in barrique apporta una timida carezza al palato, immediatamente scalzata dalla grande freschezza agrumata e dalla sapidità, che rendono la beva molto interessante. Infine la sensazione erbacea ritorna predominante, alternandosi ai toni fruttati in un lungo intreccio aromatico, che ci accompagna ben oltre l’assaggio.
Si abbina a crostacei e grigliate di pesce, fritture a base di pesce. Da urlo con una zuppa di vongole.
Un abbinamento consigliato e provato personalmente è con dei buoni gamberoni rossi su una vellutata di ceci. Tenuta Madre I Sognatori Fiano Di Avellino DOCG 2019

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