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Tenuta Madre ‘I Sognatori’ Fiano Di Avellino DOCG 2019

20,00

Esaurito

Peso1 kg
Denominazine

Fiano Di Avellino DOCG

Zona di Produzione

Montefalcione (AV)

Vitigno

Fiano 100%

Vinificazione

Fermentazione a bassa temperatura per 80% in serbatoio di acciaio Inox e per il 20% in barrique di rovere francese.

Affinamento

In recipienti di fermentazione per circa 7 mesi con bàtonnage periodici.
6 mesi in bottiglia prima della vendita.

Gradazione

13%

Temperatura di Servizio

12 °C

Abbinamento

Ottimo con crostacei e grigliate di pesce

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ll Fiano di Avellino I Sognatori nella prima annata 2019 dimostra quanto il connubio tra territorio, uva e uomo possa dare grandi risultati. L’aspetto agronomico ed enologico è curato da Arturo Erbaggio che lascia la sua impronta nel vino, con l’equilibrio del dosaggio del legno (l’80% in acciaio ed il 20% in barrique), e con la perfetta pulizia dei profumi, che insieme alla spalla  acida, percepita come freschezza, rende il vino un bel cavallo di razza. Giovane, ancora “crudo” per certi versi, ma se lasciato qualche anno in cantina, darà belle soddisfazioni. Personalmente non sono riuscita a trattenermi dall’assaggio: per chi ama bere vini con note molto fresche (in questo caso per nulla fermentative, nonostante l’imbottigliamento a giugno) è ideale già adesso. Poche bottiglie, circa 3.300, che tra qualche anno saranno affiancate da un Taurasi e da una selezione di Fiano di Avellino. Affinato ed incisivo, questo Fiano di Avellino DOCG proviene da un piccolo Cru del territorio di Montefalcione, nella provincia di Avellino, dove quest’uva è protagonista indiscussa grazie alla particolare vocazione pedoclimatica della zona. Tenuta Madre compie un accurato lavoro in vigna che culmina nella vendemmia, rigorosamente manuale, seguita da una pressatura soffice; la fermentazione avviene a basse temperature per l’80% in inox e 20% in barrique di rovere e il vino continua poi ad affinare per circa 7 mesi con bâtonnage periodici, che gli conferiranno struttura, corpo e longevità.

Tastings Notes

Colore

Giallo paglierino luminoso con riflessi verdolini

Odore

Agrumi, fiori d’arancio e ginestra, uniti a note di erbe mediterranee ed effluvi minerali

Sapore

Sorso morbido, avvolgente e corposo, presenta un ottimo equilibrio tra freschezza e sapidità, è caldo e minerale al tempo stesso e perfettamente coerente con l’olfatto

Tenuta Madre

Tenuta Madre nasce su un territorio collinare di origine vulcanica. In Irpinia i terreni misti mettono in evidenza una matrice calcarea ed in superfice, le ceneri vulcaniche legate alle eruzioni pliniane del Vesuvio. Dal vigneto al vino, ogni scelta è operata nel vincolo imposto dai ritmi della natura e dalla storia dei nostri territori. Si colloca a Montefalcione, più precisamente a Contrada Carrani, in un contesto collinare dal suolo calcareo ed argilloso (tipico di questi rilievi pre-appenninici) con contaminazioni vulcaniche legate alle eruzioni del Vesuvio.
Le condizioni pedo-climatiche sono quelle ideali, ed a queste si aggiungono altri 3 ingredienti fondamentali: delle vigne di proprietà, la passione per il vino ed il sogno di poter realizzare qualcosa di importante. È così che Marianna Mazzariello ed Adriano Tartaglia, rispettivamente marito e moglie, hanno deciso di scommettere sulla loro terra natia con un progetto molto ambizioso, e che guarda dritto al futuro: è così che è nata Tenuta Madre!

Il logo dell’azienda (di forma esagonale) richiama la pianta del loro vigneto, ormai trentennale, in parte produttivo ed in parte in riqualificazione.
Si è iniziato così a lavorare sulla porzione di 1,20 ha coltivata a Fiano e su quella di 0,50 ha di Aglianico (per un futuro Taurasi), ma già sono in corso dei lavori per portare il vigneto di Fiano ad 1,72 ha, e di aggiungere un altro mezzo ettaro a quello di Aglianico, con l’obbiettivo di produrre 3 Cru: 2 di Fiano ed 1 Taurasi. Manca un ultimo ingrediente, anch’esso fondamenteale, ovvero il talento di un Enologo ed Agronomo campano che ha saputo raccogliere questa nuova sfida con la professionalità che lo contraddistingue, e mi riferisco ad Arturo Erbaggio. Messi assieme tutti i pezzi del puzzle, con la vendemmia 2019 è nato il Fiano di Avellino I Sognatori (che ho avuto modo di assaggiare in anteprima), il cui nome fa chiaro riferimento a questa nuova avventura extra-professionale (almeno per ora) di Marianna ed Adriano. Si tratta di un Fiano in purezza vinificato per l’80% in acciaio ed il 20% in barrique, dove il vino è rimasto a maturare per 7 mesi prima che le 3933 bottiglie prodotte venissero imbottigliate il 12 Giugno scorso.

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