Tenute Ruffino Orvieto Classico DOC 2020
6,70€
4 disponibili
Peso | 1 kg |
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Denominazione | Orvieto DOC |
Vitigni | 40% Grechetto; 20% Procanico; 40%, Verdello, Canaiolo bianco. |
Vendemmia | Fine settembre. |
Vinificazione | Fermentazione alcolica in tini di acciaio a temperatura controllata per 10 giorni |
Affinamento | Alcuni mesi in acciaio. |
Gradazione Alcolica | 12.50% |
Temperatura di servizio | 8°-10°C |
Abbinamenti | Salumi giovani, piatti freddi di carne, crostacei crudi e alla piastra. Verdure all’insalata. |
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Il vino Orvieto Classico prende nome dalla omonima città, arroccata su un ripido colle fra Roma e Firenze, e universalmente conosciuta per il suo magnifico duomo. Nella zona di Orvieto il vino viene prodotto fin dai tempi degli Etruschi, che riconobbero in questa regione nel suolo ricco di travertino un ambiente ideale per la coltivazione della vite. Gli Etruschi furono inoltre i primi a sfruttare la friabilità e la relativa morbidezza di questa roccia per scavare nel sottosuolo della città delle suggestive cantine naturali.
L’Orvieto Classico Ruffino, che esiste dagli anni Cinquanta, è un vino piacevole e fresco, apprezzabile per la sua versatilità che lo rende perfetto per ogni occasione. Fin dall’inizio, la produzione di questo vino sfruttò il grande vantaggio del suolo tufaceo su cui è costruita la città di Orvieto. Le temperature basse e costanti delle cantine scavate nel suolo rendevano possibili lunghe fermentazioni e la creazione di vini di grande qualità.
Tastings Notes
Paglierino quasi cristallino, con riflessi grigi.
Sentori di fiori di campo anticipa le frutta, tra cui ricordi di mela gialla e verde, e di pesca a pasta gialla.
Asciutto è ben integrato con la struttura vigorosa e il finale elettrico, in cui spicca la vena fresca sostenuta da una sobria acidità.
Ruffino nasce nel 1877, nel borgo di Pontassieve, alle porte di Firenze grazie ai cugini Ilario e Leopoldo Ruffino, il loro sogno creare il “vino ideale”. 1913, Ruffino è acquisita dalla famiglia Folonari che ne preserva l’anima toscana portando una mentalità più organizzata e moderna. A Pontassieve viene inaugurata la linea ferroviaria e i giornali dell’epoca raccontano di un brindisi a base di Chianti Ruffino del 1878. 1945, la storia di Ruffino si interseca a quella d’Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale le cantine di Pontassieve vengono scambiate per la vicina stazione e distrutte dai bombardamenti. Gli anni ’50 e ’60 sono un periodo difficile in Italia, con la ricostruzione prima e lo sfaldamento del sistema mezzadrile poi. In questi anni Ruffino è un simbolo della Dolce Vita in Italia e all’estero, dove i suoi vini raggiungono oltre 100 Paesi e allietano le tavole di Charles De Gaulle, Re Gustavo di Svezia e della Regina Elisabetta. 1984, il Chianti diventa una DOCG e, quasi come un segno del destino, è una bottiglia di Chianti Ruffino a portare la prima fascetta, la numero AAA00000001. Gli anni ’90 sono un momento di splendore per i vini toscani e anche per Ruffino che ne è buon emblema. Il grandioso Colorino di Santedame dà vita al Romitorio e nasce Modus, destinato negli anni a venire a rappresentare meravigliosamente la categoria dei Supertuscan. Oggi, a più di 135 anni dalla sua fondazione e oltre 85 dalla prima annata di Riserva Ducale, Ruffino continua ad esprimere attraverso ogni bottiglia prodotta la storia e la tradizione della Toscana, come con il Riserva Ducale Oro Gran Selezione, nato dalle uve di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot delle tenute Ruffino di Gretole e Santedame e affinato per 36 mesi di cui 12 in legno e 24 mesi in bottiglia
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